Gli ostacoli dell’eroe nei film con un solo protagonista

Scrivere una storia con un unico protagonista non è semplice, ma non è neanche un'impresa impossibile. Vediamo come costruire un eroe solitario, capace di compiere la sua evoluzione, inserendolo all'interno di una trama efficace.

di scrivere.agency
Scrivere un film con un unico protagonista

Abbiamo già visto come scrivere la sceneggiatura di un film e costruire dei personaggi credibili, capaci di funzionare. Ma come costruire un protagonista efficace nei film in cui il protagonista è unico, solitario, abbandonato dal mondo? Si pensa spesso che gli ostacoli che impediscono la crescita dell’eroe all’interno di un film debbano sempre essere gli antagonisti, ovvero quei personaggi cattivi o quelle organizzazioni segrete che mettono a repentaglio il viaggio del protagonista.
In realtà, i “cattivi” possono essere rappresentati da elementi assolutamente diversi, che agiscono esattamente come degli antagonisti. Saranno questi elementi a mettere in difficoltà e a sabotare, magari involontariamente, i piani del nostro personaggio principale. Questi ostacoli lo mettono alla prova, lo costringono a confrontarsi con se stesso e a superare le sue paure, facendolo infine crescere come individuo. L’uso di tali ostacoli può quindi arricchire la trama e fornire una dimensione simbolica al percorso del nostro eroe.

Nelle prossime righe affronteremo e capiremo, quindi, quali sono questi grandi ostacoli.

Film con un unico protagonista contro la solitudine

A volte, in alcuni film è presente un solo attore o un unico protagonista. Quindi, in questi casi, cosa fare per mettere il singolo personaggio in difficoltà, permettendo alla storia di evolversi? In un film dove è presente solo un attore, come nel caso di “Cast Away” con Tom Hanks (almeno per buona parte del film), la solitudine e l’isolamento possono rappresentare l’ostacolo principale. Il personaggio deve affrontare la mancanza di contatti umani, di risorse e di speranza, e questo può far emergere lati di sé che non conosceva o che aveva dimenticato. La sopravvivenza stessa diventa l’obiettivo principale, e il personaggio deve trovare un modo per mantenere la propria salute mentale e fisica.

Film con un unico protagonista contro la natura

In altri film, l’ostacolo può essere rappresentato da una situazione estrema, come una catastrofe naturale o una malattia. In The Impossible, ad esempio, la famiglia protagonista deve affrontare le conseguenze dello tsunami che ha colpito la Thailandia nel 2004. Il disastro naturale diventa l’ostacolo principale da superare, e la sopravvivenza diventa l’obiettivo principale dei personaggi.

Film con un unico attore

A questo punto starete pensando “sì, ma negli esempi citati, gli altri protagonisti ci sono, come la famiglia e altri personaggi secondari”. Allora vi chiederete come scrivere ed affrontare invece un film dove tutti questi elementi e ostacoli naturali sono presenti ma il protagonista è uno solo?
Cerchiamo dunque di affrontare la questione partendo da film dove, appunto, sono gli ostacoli a essere il vero nemico del protagonista.

Primo esempio: Tutto è perduto

Nel film Tutto è perduto (All is Lost), del 2013, con Robert Redford, il mare e una barca che affonda sono elementi fondamentali della trama. Sono loro a rappresentare l’ostacolo più significativo che il personaggio deve superare per sopravvivere.
Nel corso della sua lotta per sopravvivere, il personaggio di Redford deve confrontarsi con la sua vulnerabilità e la sua solitudine, che lo costringono a fare i conti con se stesso e a crescere come individuo. Pensiamo ad esempio al nome che viene attribuito al suo personaggio nel film “l’Uomo”.
Nonostante questo protagonista non possieda una vera identità, la storia e, soprattutto, la scrittura, lo rendono riconoscibile e le circostanze diventano condivisibili dagli spettatori. Sono elementi ancestrali, di profonda consapevolezza del pericolo e l’istinto di sopravvivenza che ci fanno affezionare al protagonista. Talmente ancestrale che, nonostante Redford non proferisca quasi una singola parola durante il film, ad eccezione dell’apertura dove la sua voce fuori campo legge una lettera di commiato ai suoi cari, lo spettatore lo segue, lo difende, lo incoraggia e si immedesima in ogni situazione.
In sintesi, elementi di questa natura possono aggiungere una dimensione profonda e simbolica a un film e aiutare a caratterizzare il personaggio e la sua storia in modo significativo.

Secondo esempio: Sepolto vivo

Anche nel film Buried (Sepolto vivo), il protagonista (Robert Reynolds) è costretto a lottare contro gli elementi (o sarebbe più opportuno dire contro un solo elemento) per sopravvivere. Nel film infatti, l’attore è sepolto vivo in una bara. L’intera trama si svolge all’interno di essa, e il personaggio deve confrontarsi con la paura, la solitudine e la disperazione. In questo caso, la terra e la claustrofobia diventano gli elementi ostili che il personaggio deve superare per sopravvivere. Questo crea un senso di tensione costante e mette il pubblico in empatia con un uomo che deve utilizzare ogni risorsa a sua disposizione per trovare un modo per uscire da quella situazione. In entrambi i casi, e questo è un elemento fondamentale, c’è una sorta di timer che tiene il ritmo narrativo molto alto e la suspense elevata. Questo espediente scandisce l’imminente punto di non ritorno e la fine dei personaggi.

Film a confronto

Nel caso di All is Lost, l’imbarcazione danneggiata in mezzo all’oceano e le condizioni della stessa, come le falle, le perdite d’acqua e altri problemi tecnici, rappresentano la minaccia imminente che mette a rischio la vita del protagonista. Il timer in questo caso è rappresentato dal peggioramento delle condizioni dell’imbarcazione e dal progressivo esaurimento delle sue risorse.
Nel caso di Buried, il timer è rappresentato da vari elementi come la durata della batteria del cellulare che utilizza per cercare aiuto, la disponibilità di un segnale telefonico, il tempo limitato della torcia ad incandescenza e altri dettagli che diventano determinanti per il suo tentativo di sopravvivenza.
Questi timer fisici e oggettivi, che limitano le risorse e il tempo del protagonista, contribuiscono a creare una forte suspense. Inoltre mantengono alto il ritmo narrativo, aggiungendo un elemento di urgenza alla storia e portando allo sviluppo di una tensione emotiva che coinvolge lo spettatore.
Questi elementi diventano una forza potente e imprevedibile che mettono alla prova le capacità e la resistenza del personaggio . Questo crea un senso di tensione costante e mette il pubblico in empatia con il dramma dei due protagonisti che devono lottare con tutte le loro forze per sopravvivere.
Ricordati solo di dare anche momenti di speranza o di “rilascio” per il protagonista, una speranza o una possibile soluzione aiutano a dare respiro anche agli spettatori. Rilasciare per ritornare a spremere e mettere in difficoltà i personaggi e gli spettatori aiuta a delineare una struttura narrativa credibile e meno noiosa e prevedibile. Una storia che non prevede questi momenti può risultare noiosa e poco credibile.
In definitiva, l’uso di elementi climatici o della natura come ostacoli nei film può creare una tensione e un senso di pericolo costante. Inoltre, può anche fornire un contesto simbolico e profondo per la trama e il personaggio. In entrambi i casi, la lotta per la sopravvivenza diventa una metafora per il viaggio interiore del personaggio. Starà a lui superare le sue paure e le sue debolezze, per crescere e diventare non solo una persona migliore ma sopratutto “un eroe”.





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