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Quando scrivi un romanzo, è importante avere un piano che illustri chiaramente come organizzerai il tuo tempo e come lavorerai al progetto. Un modo, dunque, per scrivere un romanzo partendo col piede giusto, è quello di fissare degli obiettivi specifici in linea con le tue propensioni. Un esempio potrebbe essere scrivere un certo numero di parole o di pagine ogni giorno o ogni settimana. Un altro modo per iniziare a scrivere un manoscritto è creare uno schema della storia e scomporlo in parti più piccole e quindi più gestibili. Inoltre, può essere utile (per te stesso) fissare una scadenza, così da aiutarti a rimanere in linea con la tabella di marcia.
Vediamo ora, passo passo, in che modo conviene comportarsi quando si vuole scrivere un romanzo, e a quali dettagli fare attenzione.
Come iniziare a scrivere un romanzo
Iniziare a scrivere un romanzo può essere un compito arduo, ma ci sono alcune cose che puoi fare per renderlo più facile. Un modo è semplicemente iniziare a scrivere, anche se non sei sicuro di dove stia andando la storia. A volte, l’atto di scrivere può aiutarti a trovare la tua direzione. Un altro modo è raccogliere idee e creare una bozza della storia prima di iniziare, scrivere una sinossi, una scaletta o una specie di trattamento può essere d’aiuto. Puoi anche iniziare scrivendo la biografia di un personaggio, creando l’ambiente di una scena o costruendo un conflitto.
Qual è la struttura “giusta” per scrivere un romanzo?
La struttura di un romanzo si riferisce al modo in cui la storia è organizzata e al modo in cui si svolge. Una struttura tradizionale per un romanzo include un’introduzione o prologo, un’azione ascendente, un climax, un’azione discendente e una risoluzione o epilogo. L’introduzione imposta la scena e, appunto, introduce i personaggi e il conflitto, l’azione in salita crea tensione e sviluppa la storia, il climax è il punto di svolta della storia, l’azione in discesa risolve il conflitto e la risoluzione porta la storia a una conclusione. È importante sottolineare che non esiste però una struttura giusta vera e propria, esistono molti romanzi che non rispettano il tipo di organizzazione appena descritta ma che sono diventati comunque romanzi di successo e, in alcuni casi, sono persino considerati dei classici (basti pensare, a titolo esemplificativo, a diversi romanzi della Beat generation).
Quante pagine deve essere lungo un romanzo?
La lunghezza di un romanzo può variare notevolmente, ma la maggior parte dei romanzi è compresa tra 60.000 e 100.000 parole, ovvero circa 250-400 pagine. Tuttavia, è importante ricordare che la lunghezza di un romanzo dovrebbe essere determinata dalla storia e non da un determinato numero di pagine.
Differenza tra la scrittura di un romanzo e la scrittura di un racconto
Un romanzo è un’opera di finzione più lunga, in genere supera le 40.000 parole, mentre la scrittura di un racconto è più breve (non a caso sono chiamati in inglese short story), di solito meno di 7.500 parole. I romanzi hanno spesso una trama più complessa e personaggi più sviluppati rispetto ai racconti. Inoltre tendono a svolgersi per un periodo di tempo più lungo e coprono più eventi.
Quali sono gli errori da evitare quando si scrive un romanzo?
C’è tutta una serie di errori tipici, che uno scrittore alle prime armi (ma non solo) tende a commettere quando si approccia alla scrittura di un romanzo. Il più classico, in genere, è iniziare a scrivere il romanzo senza avere in testa un’idea di trama, sia pure orientativa. In verità, questo, non è sempre necessario, e non è sempre da considerare un errore, molti autori noti si approcciano così al foglio bianco, ma è necessario una capacità creativa molto grande per portare a termine una storia scoprendola mentre la si scrive.
Avere ben chiara fin da subito l’intera trama del romanzo, invece, è di grande aiuto, e permette di gestire meglio i “momenti di fiacca”, in cui si fa fatica a scrivere. Se proprio non volete congegnare la trama prima della scrittura, un buon compromesso, potrebbe essere, quantomeno svilupparne in anticipo un blocco durante la scrittura dei vari capitoli. Sapere dove andare a parare è importante per garantire in qualche modo una certa coerenza nella narrazione.
Non conoscere i propri personaggi
Se l’idea della trama può essere sviluppata nel corso della scrittura, blocco per blocco, lo stesso non può dirsi dei personaggi, per i quali deve esserci una comprensione approfondita dei loro tratti caratteriali (che ovviamente muteranno durante il corso della narrazione, giacché ogni personaggio deve andare incontro ad una sua naturale evoluzione).
Trascurare il ritmo della storia
Altra problematica tipica sono le descrizioni troppo lunghe e dettagliate che rallentano il ritmo della storia. Alcuni autori tendono a un’eccessiva verbosità nella loro prosa, cosa che il più delle volte (ovviamente con le dovute eccezioni) è finalizzata a coprire una mancanza di idee o a mettere in mostra, in modo gratuito, la propria preparazione linguista e/o culturale (vera o presunta che sia).
Queste cose, però, non riguardano il mondo narrativo che si è scelto di raccontare, sono elementi esterni, che riguardano per lo più il proprio ego, e proprio per questo è bene evitare di eccedere in tal senso. In generale, è importante trovare un equilibrio tra la descrizione e l’azione, in modo che la storia non si trasformi in una lista di dettagli noiosi. Allo steso tempo, un eccesso di termini tecnici, o l’uso di un linguaggio aulico fuori cotesto, o ancora di un gergo senza spiegazioni, potrebbe creare confusione e distogliere l’attenzione del lettore dalla trama principale.
Dialoghi innaturali
Anche i dialoghi sono spesso una trappola per i neofiti. Scambi di battute artificiali o poco credibili possono distruggere un romanzo come poche altre cose.
Evitare luoghi comuni e cliché
È bene, infine, evitare di ripetere schemi narrativi troppo visti o di utilizzare personaggi troppo prevedibili, la tentazione di cedere ai cliché (se non c’è un voluto intento ironico) è certamente da evitare.
L’incoerenza
Ma la vera piaga che affligge moltissimi scrittori di narrativa è la mancanza di coerenza. Questa problematica si riflette su un’ampia gamma di situazioni. Ci si imbatte spesso in una incoerenza grammaticale, forse verbali errate, voci narranti che passano dalla prima alla terza persona senza un motivo. Abbiamo anche le incoerenze caratteriali, dove i personaggi fanno cose irrazionalmente contraddittorie con loro stessi (d’accordo, ci sono sempre delle eccezioni, ma in linea di massima questo tipo di incoerenza è da considerarsi un’errore sgradevole: un personaggio con la fobia delle api difficilmente andrà a raccogliere il miele fischiettando). Per arrivare, infine, all’incoerenza della trama, che rende fallimentare l’intero manoscritto. Per ovviare a questi problemi, in genere, è sempre bene richiedere un editing professionale.
Il punto di vista: prima di scrivere il romanzo decidi chi è che racconta la storia
La scelta del punto di vista, nella scrittura di un romanzo, è forse uno dei passaggi più delicati. Capire infatti chi racconterà le azioni che leggeremo sulla carta (o sullo schermo) è fondamentale per far sì che il lettore venga catapultato all’interno della storia nel modo migliore. Userai la prima, la terza o addirittura azzarderai la seconda persona? Alle volte, una scelta sbagliata può persino creare un blocco narrativo e far sì che la tua vena creativa subisca un blocco.
Il punto di vista può essere vario: la storia infatti può essere racconta da un narratore onnisciente di cui non sappiamo nulla, o da un narratore che conosce i fatti ma che non conosce fino in fondo i pensieri dei protagonisti. Altre volte, il punto di vista potrà essere quello di un singolo personaggio, o in alcuni casi, potremo avere punti di vista di più personaggi che magari andranno a incrociarsi. Va da sé, che ognuna di queste soluzioni comporta dei pro e dei contro, dei limiti narrativi e degli inneschi capaci di creare suspense. Prima di sederti e scrivere il tuo romanzo, quindi, pensa bene a come e da chi la storia sarà raccontata.
Come descrivere le ambientazioni di un romanzo
Quando si crea l’ambientazione di un romanzo, è importante considerare il periodo di tempo, il luogo e l’atmosfera generale della storia. L’ambientazione dovrebbe essere un mondo credibile e ben descritto che immerge il lettore nella storia. È anche importante considerare come l’ambientazione influirà sui personaggi e sulle loro azioni.
Come creare i personaggi di un romanzo
Guardati intorno e prendi spunto dalla realtà. Quando si creano personaggi per un romanzo, è importante considerare le loro motivazioni, gli obiettivi e i tratti della loro personalità. I personaggi dovrebbero essere a tutto tondo, non bidimensionali, e soprattutto dovrebbero essere credibili (eccezione fatta per alcuni generi particolari), con tratti sia positivi che negativi. Per crearli, può essere utile realizzare una biografia di ogni personaggio, inclusi i dettagli come il loro background, la storia familiare e le esperienze che li hanno plasmati.
Alcuni scrittori vogliono sapere tutto dei propri personaggi, e questo è senz’altro di grande aiuto anche per lo sviluppo della trama. Per farlo, in genere, strutturano una scheda a parte per ogni personaggio. La scheda in genere comprende una descrizione fisica del personaggio e risponde a delle domande che servono a caratterizzarlo maggiormente. Ad esempio, come si chiama, come lo chiamano gli amici, dove vive, cosa mangia, quanto è alto, che lavoro fa, come veste, quale musica ascolta, ama guidare, odia la gente, ecc ecc. Ogni dettaglio può essere d’aiuto per donargli spessore.
Come scrivere i dialoghi di un romanzo
Il dialogo è una parte importante della scrittura di un romanzo, poiché consente ai personaggi di comunicare e interagire tra loro. Quando si scrivono i dialoghi, è importante che suonino naturali e realistici. Evita di usare troppe frasi espositive, ovvero quando i personaggi si raccontano cose che già sanno. Inoltre, presta attenzione al modo in cui i personaggi parlano, compresi i loro accenti, i modi di dire, i dialetti regionali i difetti di pronuncia ecc.
Come usare i dialoghi in un romanzo?
Quando si scrive un romanzo è possibile sfruttare i dialoghi per rendere più intense la scena che si stanno raccontando, magari facendo sì che il personaggio esprima un sentimento, cosa che ne permette anche una maggiore caratterizzazione. Sfruttando uno scambio di battute, inoltre, è possibile comunicare alcune informazioni necessarie allo sviluppo della trama (evita però gli spiegoni, ossia quei dialoghi illustrativi innaturali, dove i personaggi si ripetono cose che già conoscono per il solo scopo di informare il lettore), alleggerire situazioni troppo intense o, al contrario, renderle più intense. Un dialogo brillante, inoltre, può aumentare il ritmo della narrazione. Infine, un dialogo ben fatto rende più credibile l’intero romanzo.
Come scrivere la trama di un romanzo
La trama di un romanzo si riferisce ai dettagli sensoriali e all’atmosfera emotiva che creano un senso di realismo e immersione per il lettore. E chiaramente rappresenta il modo in cui si evolve l’intera narrazione, il modo in cui si intrecciano gli eventi. Per creare una trama valida, è importante utilizzare un linguaggio descrittivo, in modo da far capire bene a chi legge dove si trova, cosa sta succedendo e come si stanno evolvendo le cose. Ovviamente non è possibile fare un discorso valido per ogni romanzo, ma, in generale, un romanzo di successo, oggi, tende ad avere un intreccio ricco, ben organizzato, sorprendente, ingegnoso e capace di comunicare un’idea più o meno forte su un argomento che si intende affrontare, sia pure, alle volte, sotto forma di metafora. Questo rende più coinvolgente la storia.
Suggerimenti per scrivere un romanzo con una trama forte
Un romanzo con una trama forte attirerà il lettore e lo farà sentire come se fosse parte della storia stessa. Ecco alcuni suggerimenti per creare una trama solida nella stesura del tuo romanzo (ancora una volta, bisogna ricordare che non si tratta di regole scolpite nella pietra, ma di consigli generici):
- Usa un linguaggio descrittivo per creare l’atmosfera. Inoltre, usa dettagli specifici per dipingere un’immagine nella mente del lettore. C’è traffico? Il protagonista è bloccato nel caos? Il suono dei clacson sembra un concerto jazz improvvisato da una band d adolescenti?
- Fai riferimenti a dettagli che possano far capire l’ora del giorno, il tempo, la stagione ecc.
- Usa un linguaggio, delle immagini e delle metafore in grado di restituire i “dettagli sensoriali”. Fai capire al lettore il gusto, il tatto, l’odore e il suono delle cose, non limitarti alla pura narrazione dell’intreccio. Fai in modo che la trama abbia corpo.
- Usa il simbolismo per creare un significato più profondo e aggiungere strati al tuo romanzo. Usa oggetti, temi e motivi per rappresentare idee ed emozioni.
- Inoltre, usa più prospettive. Questo aiutare a creare un senso di profondità e complessità alla tua storia e ai tuoi personaggi. Leggere due personaggi che descrivono uno stesso evento, ma lo descrivono in modo diverso, può essere un ottimo innesco per la trama.
- Ricordati che è meglio mostrare che dire. Quindi, invece di dire al lettore come si sente un personaggio, mostraglielo attraverso le sue azioni o i dialoghi (in questo caso, però, in genere è meglio evitare gli spiegoni). Se la struttura narrativa lo consente, puoi usare anche i pensieri della voce narrante.
- Crea tensione usando un linguaggio descrittivo e delle immagini adeguate al contesto. Costruisci il climax gradualmente, fai percepire, lascia intravedere, regala dettagli.
Ok, ho completato il mio manoscritto. E adesso?
- Il primo consiglio è chiaramente quello di rileggerlo più e più volte, fino alla nausea. Cerca gli errori di ortografia, di grammatica, le incoerenze logiche, le azioni e i dialoghi che non funzionano. Impara però anche quando fermarti, non vivere tutto in modo troppo maniacale.
- Una volta fatta la tua revisione e senti di aver dato tutto, il consiglio è quello di non fermarti, chiedi pareri esterni per avere punti di vista diversi. Magari richiedi una scheda di lettura.
- Se il tuo obiettivo è la pubblicazione, considera allora di farlo revisionare anche da un editor professionista. Sotto la guida di un occhio esperto, il tuo manoscritto avrà più chance di trovare uno sbocco editoriale. Scrivere.Agency offre un servizio di editing professionale rivolto non solo agli editori, ma anche agli autori. Puoi rivolgerti a noi o meno, ma l’importante è che tu ti rivolga a qualcuno di competente, che sappia valorizzare al meglio il tuo lavoro.
- Se vuoi pubblicare il tuo romanzo, scegli come fare. Ci sono diverse maniere strade, tra cui inviare il tuo manoscritto a un agente o a una casa editrice tradizionali, autopubblicarsi o utilizzare una piattaforma di selfpublishing.
- Se scegli di rivolgerti a un editore o a un agente letterario, fai una buona ricerca (leggi recensioni, testimonianze ecc). Seleziona quelle che fanno al caso tuo e contattale. Invia una email educata (metti da parte la megalomania!) e chiedi informazioni, presentati, inserisci una sinossi e domanda se sono interessati a ricevere il tuo manoscritto. Ricorda, se ti consideri uno scrittore, anche i rifiuti vanno accettati con professionalità.
- Infine, fai attenzione a quelli che chiedono soldi per la pubblicazione del tuo libro. Per quanto possano esserci delle rarissime eccezioni, in generale un editore serio non dovrebbe mai chiedere soldi per questo servizio.
Quanto vendono in media i romanzi?
È difficile fornire una media esatta di quanto vende un romanzo in Italia o nel mondo perché può variare molto a seconda di tanti fattori. Ta questi abbiamo il livello di fama dell’autore, quello dell’editore e gli sforzi fatti dall’ufficio marketing. Tuttavia, non è raro che un romanzo di successo in Italia venda tra le 20.000 e le 30.000 copie, con alcuni bestseller che vendono centinaia di migliaia o addirittura milioni di copie. C’è da dire che, ad ogni modo, i dati non sempre sono corretti e molto spesso si millantano vendite superiori a quelle effettive, per sfruttare un effetto marketing. Per quanto riguarda le statistiche di vendita del settore librario, il trend di mercato è in calo, ma, in generale, potete osservarle, sempre aggiornate, sul sito dell’Associazione Italiana Editori.
Nel mondo, ancora una volta, varia notevolmente. Un autore esordiente può vendere solo poche migliaia di copie mentre un autore affermato può venderne milioni. Secondo il New York Times, un libro deve vendere circa 5.000 copie per essere considerato un bestseller.
In generale, si può dire che non è un compito facile per un autore vendere un gran numero di copie di un libro. L’editoria è, infatti, molto competitiva e il mercato è saturo di nuovi libri ogni giorno.
Vale anche la pena notare che l’era digitale ha cambiato il modo in cui i libri vengono venduti. Anche il numero di e-book venduti, infatti, sta aumentando. Proprio per questo, tra le altre cose, sta diventando sempre più difficile avere un quadro chiaro di quanti libri vengono venduti in totale.